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Bullismo e cyberbullismo: una nuova legge per contrastarli

Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlarvi di un argomento molto delicato in merito al quale devo segnalare un’importante novità.

Tutti sappiamo quanto sia diffuso il bullismo, per tale intendendosi quegli atteggiamenti di sopraffazione e prevaricazione – sia verbale che fisica – posti in essere da uno o più soggetti, spesso davvero giovanissimi, nei confronti di un altro soggetto che tendenzialmente si identifica in un coetaneo o compagno di classe.

Purtroppo, accade che gli atti di bullismo vengono perpetrati o documentati e diffusi attraverso la rete internet e i social network, dando così vita al cosiddetto “cyberbullismo”, pericolosissima sottospecie in cui la vittima viene vessata attraverso messaggi, foto, video o post offensivi pubblicati sui social o inviati privatamente ad es. su messenger o in una chat whatsapp.

Trattasi di un fenomeno che può avere effetti gravissimi dal momento che la condivisione incontrollata del contenuto incriminato lo rende suscettibile di raggiungere un numero davvero sconfinato di ragazzi, con il rischio che questi diventino nuove vittime o, peggio, cyberbulli.

Anche se non è considerato come reato, il bullismo in tutte le sue forme di espressione, è sempre stato condannato fermamente dalla giurisprudenza e dalle Istituzioni.

Di recente, però, anche a causa dei tanti tristi episodi di cronaca, si è sentita l’esigenza di un intervento più concreto al riguardo.

In questa prospettiva il 30 maggio del 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo della legge 70/2024 recante “Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”.

La legge – che fornisce una precisa definizione di bullismo, inteso come “l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, in danno di un minore o di un gruppo di minori, idonee a provocare sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”-  mira a contrastare il bullismo ed il cyberbullismo facendo leva sulla prevenzione, in particolare attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dei giovani sin dall’interno delle aule scolastiche.

È proprio alle scuole che la legge 70/2024 chiede di intervenire, affidando ai Dirigenti Scolastici il compito di nominare un referente per il bullismo e il cyberbullismocon il cui ausilio elaborare un Regolamento condiviso per il contrasto degli stessi fenomeni e prevedere sanzioni e forme di supporto alle vittime.

Oltre a ciò, i Dirigenti dovranno curare l’adozione di un codice interno per la prevenzione e il contrasto del bullismo e istituire un tavolo permanente di monitoraggio del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore.

Tra gli altri impegni, si prevede che gli Istituti scolastici predispongano piani di sorveglianza, sistemi di segnalazione e uno sportello psicologico accessibile a tutti gli studenti.

Non solo. Il 20 gennaio di ogni anno verrà celebrata la giornata del rispetto, occasione per approfondire tematiche quali il rispetto degli altri e il contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

Ultima, ma non certo meno importante, è la previsione all’art. 2 della Legge 70/2024 di misure rieducative che possono essere adottate dal Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni, “quando abbia acquisito la notizia che un minore degli anni diciotto dà manifeste prove di irregolarità della condotta o del carattere ovvero tiene condotte aggressive, anche in gruppo, anche per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose ovvero lesive della dignità altrui”.

In questi casi il Procuratore, “assunte le necessarie informazioni, verifica le condizioni per l’attivazione di un percorso di mediazione oppure può chiedere al tribunale per i minorenni di disporre, con decreto motivato, previo ascolto del minorenne e dei genitori ovvero degli altri esercenti la responsabilità genitoriale, lo svolgimento di un progetto di intervento educativo con finalità rieducativa e riparativa sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali”.

COSA NE PENSO IO?

Credo che la citata legge sia un importante segno della cogenza che il bullismo ed il cyberbullismo hanno nella nostra società e della necessità di adottare misure concrete per contrastarli.

Credo però anche che vi siano alcuni aspetti problematici come, ad esempio, le deleghe che la legge conferisce ai Dirigenti scolastici e che, in assenza di disposizioni e misure di coordinamento, possono dar luogo a disuguaglianze di trattamento non certo salutari.

Ad ogni modo, non ci resta che rimanere in attesa dei Decreti Legislativi che il Governo dovrà adottare entro 12 mesi dall’entrata in vigore della Legge.

Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.

Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.

Avv. Fulvia Fois



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