Cashback , Cashless, lotteria degli scontrini e pagamenti digitali
DIRITTO E TUTELA FOIS - Tutto quello che serve sapere su “cashback”, “cashless” e “lotteria degli scontrini” ovvero i pagamenti digitali
L'avvocato Fulvia Fois spiega in cosa consistono e in cosa si differenziano gli strumenti che l'Italia promuove per incentivare il commercio e ridurre l'evasione fiscale. "Non è tutto oro quel che luccica"
Care lettrici e cari lettori,
negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare indistintamente di “cashless” “cashback” e “lotteria degli scontrini” per indicare i recenti impulsi del Governo italiano, volti a promuovere l’uso del pagamento digitale – ovvero senza l’uso di denaro contante - al duplice fine di incentivare gli acquisti e combattere l’evasione fiscale.
Ma quali sono gli strumenti pensati per favorire la digitalizzazione dei pagamenti?
In cosa consistono e in cosa si differenziano il “cashback”, il “cashless” e la “lotteria degli scontrini”? Cerchiamo di fare chiarezza.
Prima di addentrarci nell’argomento, dobbiamo capire che tanto il cashback quanto la lotteria degli scontrini altro non sono che ingranaggi, meccanismi del più ampio Piano Italia Cashless consistente nella nuova strategia studiata dal Governo per incentivare i pagamenti elettronici effettuati con carte di credito, debito e home banking, al fine di promuovere l’idea di un commercio più rapido, sicuro, semplice e trasparente, obiettivi che verranno raggiunti con due innovativi strumenti quali, per l’appunto, il Cashback e la Lotteria degli scontrini.
CASHBACK: GUADAGNARE CON LE SPESE QUOTIDIANE
Il termine Cashback, che significa letteralmente “soldi-indietro”, identifica il rimborso percentuale sugli acquisti che gli italiani effettueranno e pagheranno con metodi di pagamento elettronici a partire dal 1 gennaio 2021, anche se va detto che già dall’8 dicembre e fino al 31 dicembre 2020 sarà attivo un primo periodo di prova denominato “Extra Cashback di Natale”.
Grazie al Cashback sarà quindi possibile ottenere rimborsi in denaro per tutti gli acquisti effettuati presso negozi, bar, ristoranti, supermercati, ma anche per le prestazioni professionali e artigianali pagate con carte di credito, carte di debito, carte prepagate, carte fedeltà, app di pagamento ma anche Google Pay o Apple Pay, ad eccezione di:
- Acquisti online;
• Acquisti effettuati in qualità di imprenditore o per la propria attività: il cashback può essere utilizzato soltanto per acquisti a titolo privato, escludendo così tutti gli acquisti finalizzati all’attività imprenditoriale o all’esercizio di un’arte o una professione;
• I pagamenti effettuati al di fuori del territorio italiano (compresi la Repubblica di San Marino e lo Stato Città del Vaticano);
• Operazioni effettuate presso gli sportelli ATM (ricariche, prelievi…)
• Addebiti diretti su c/c;
• Pagamenti ricorrenti con addebito su carta o conto corrente (ad es. l’addebito delle utenze domestiche)
Come faccio per accedere al Cashback?
Per poter accedere all’iniziativa Cashback e ottenere il rimborso delle spese sostenute, è innanzitutto assolutamente necessario essere maggiorenni residenti in Italia. Inoltre è indispensabile essere in possesso dello SPID o della carta d’identità elettronica, normalmente rilasciata dal Comune di residenza.
Dovremo poi scaricare l’app IO e registrarci inserendo il nostro codice fiscale, un codice IBAN su cui possa essere rimborsato il denaro e gli estremi identificativi di uno o più strumenti di pagamento che intendiamo utilizzare, tenendo presente che il sistema rileverà e, di conseguenza, erogherà i rimborsi soltanto per gli strumenti di pagamento che abbiamo registrato sull’app; questo significa che qualora dimenticassimo di registrare una carta di credito sull’app IO, tutti gli acquisti effettuati con la stessa non potranno essere contabilizzati.
Come si ottiene il rimborso?
Il programma Cashback verrà suddiviso in quattro “periodi” al termine di ciascuno dei quali il numero di transazioni effettuate verrà azzerato e sarà erogato il rimborso, che può essere di due tipi:
- Rimborso percentuale: per ogni transazione eseguita viene rimborsato il 10% dell’importo speso, calcolato sulla base di tutte le transazioni effettuate durante il periodo di riferimento.
Ad esempio, se durante il “periodo di prova” che va dall’8 al 31 dicembre 2020 ho eseguito 10 transazioni da 100 euro ciascuna, il mio rimborso sarà di 100 euro.
Per ottenere questo tipo di rimborso, però, è richiesto un numero minimo di transazioni pari a 10 transazioni tra l’8 e il 31 dicembre e 50 transazioni per ciascuno dei semestri successivi, ferma restando l’esistenza di una “franchigia” - 150 euro per le transazioni singole e 1.500 euro per le operazioni complessivamente effettuate nel periodo di riferimento - oltre la quale non si può avere rimborso. Ciò significa che se effettuo una transazione di 600 euro, l’importo massimo su cui può essere riconosciuto il rimborso è di 150 euro, per cui, considerando che il rimborso è pari al 10% della spesa, mi vedrò rimborsare “solo” 15 euro!
- Rimborso speciale o “Super Cashback”: il super cashback è una sorta di premio pari a 1.500 euro riconosciuto ai 100.000 utenti che nel periodo di riferimento hanno eseguito il maggior numero di transazioni.
LOTTERIA SCONTRINI: COS’E’ E COME SI FA
Grazie alla nuova lotteria degli scontrini, ogni pagamento effettuato tramite carta o app ci permette di partecipare ad una lotteria nazionale gratuita con estrazioni settimanali, mensili e annuali, quali: 7 premi da 5.000 euro a settimana, 3 premi da 30.000 euro ogni mese e addirittura un premio di 1.000.000 euro all’anno!
Inoltre, per le cosiddette “estrazioni zero-contanti” in cui il pagamento è avvenuto tramite carta o app, sono previsti premi anche per l’esercente che emette scontrini elettronici, purché sia in possesso del nuovo registratore di cassa telematico.
Partecipare è semplicissimo, bastano pochi passi.
Per prima cosa dobbiamo accedere al sito lotteriadegliscontrini.gov.it, inserire il nostro codice fiscale e il codice di sicurezza richiesto: verrà generato un codice lotteria che ci basterà mostrare all’esercente al momento dell’acquisto, così il nostro scontrino elettronico verrà comunicato istantaneamente all’Agenzia delle Entrate e ci consentirà di partecipare alle estrazioni.
Per ogni euro speso avremo un biglietto virtuale fino a un massimo di 1000 biglietti virtuali per acquisti di importo pari o superiore a 1000 euro.
Similmente a quanto abbiamo appena visto per il Cashback, anche per la lotteria degli scontrini non rilevano i pagamenti effettuati per acquisti online, per la propria attività di impresa e gli acquisti per i quali il consumatore richieda all'esercente l’acquisizione del proprio codice fiscale a fini di detrazione o deduzione fiscale.
Gli intenti, almeno in apparenza, sono nobili: promuovere l’emissione di fattura e la digitalizzazione del pagamento al fine di combattere il mostro dell’evasione fiscale, ma anche incentivare gli acquisti e sostenere i commercianti.
Purtroppo, però, le scelte organizzative si sono rivelate alquanto schizofreniche: in un periodo in cui gli spostamenti sono così fortemente limitati e i negozi accusano il colpo delle chiusure nei fine settimana, la scelta di rimborsare le spese per gli acquisti esclusivamente negli esercizi fisici pare francamente anacronistica, se non strategica.
Cosa ne penso io?
Ritengo che il cashback, diversamente da quanto sostiene il nostro Governo, non servirà a combattare l’evasione fiscale (di fatti i titolari delle partite iva sono esclusi da questo programma di pagamento elettronico) e non farà certamente “risparmiare” gli italiani il 10% di quanto spenderanno.
Risparmiare sulle proprie spese è già un controsenso per definizione e quindi cosa sfugge alla prima valutazione istintiva che tutti noi possiamo fare rispetto a questa iniziativa che appare vantaggiosa?
Gli italiani che aderiranno all’iniziativa, scaricando la relativa app, inserendo i propri dati e carte bancomat, carte di debito e di credito in cambio della restituzione del 10% altro non faranno che acconsentire a rinunciare volontariamente alla propria privacy, accettando così di essere tracciati in ogni operazione economica fatta con detto strumento. Pensate che lo Stato non era riuscito a scalfire la privacy degli italiani neppure per motivi di emergenza sanitaria quando aveva chiesto agli italiani di scaricare l’app Immuni per monitorare il contagio da Covid.
Gli italiani vengono spinti a spendere nella falsa illusione di risparmiare i 10%. Ma non è realmente così e vi spiego il mio perché.
Nessun italiano avrà un rimborso pari al 10% di quanto speso nel semestre poiché per ogni singola operazione avrò diritto ad un rimborso massimo di 15 euro, sempre purché abbia raggiunto il monte operazioni del semestre di 50 operazioni. Così se acquisto un frigorifero che mi costa 900 euro avrò un rimborso massimo di 15 euro e non potrò fare la furbata di pagare ratealmente questo elettrodomestico per usufruire del rimborso su ogni pagamento e questo perché la app se ne accorgerebbe.
Quindi riassumendo gli italiani potranno godere di un rimborso per operazione pari ad 15 euro nel massimo e solo se nel semestre avranno fatto almeno 50 operazioni con una spesa di 1500,00 euro.
Quindi un sistema che ci viene presentato come “vantaggioso” in realtà lo è perché mira esclusivamente a far spendere alle persone che dovranno inoltre farsi carico delle commissioni bancarie per ogni singola transazione effettuata.
Invito tutti quanti a riflettere su queste mie poche righe poiché è importante essere padroni del proprio destino senza delegare (senza controllo) ad altri il nostro futuro.
Se avete delle domande o volete propormi qualche argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo dirittoetutela3.0@gmail.com Potete visionare anche il mio sito: www.studiolegalefois.it
Avvocato Fulvia Fois