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Strangolati dai debiti?
Ecco come uscirne: esdibitamento ed esdebitazione.

DIRITTO E TUTELA 3.0 L’avvocato Fulvia Fois dà tutte le informazioni e i consigli pratici sulla procedura di esdebitamento-esdebitazione ovvero di cancellazione dei debiti. La legge salva-suicidi

Troppi debiti e non sai cosa e come fare per cancellarli? L’avvocato Fulvia Foi nella rubrica Diritto e tutela 3.0 affronta un tema di forte attualità e rispetto al quale è meglio ricevere la giusta informazione per evitare tragedie. 

Per avere risposte sui vostri dubbi in materia legale, potete contattare l’avvocato Fois scrivendo a dirittoetutela3.0@gmail.com



Hai perso il lavoro e non sai come fare per pagare il mutuo, e/o i tuoi debiti alle banche, ad Equitalia e all’Agenzia delle Entrate?
Molto spesso sento parlare persone che, causa la forte contrazione economica di questi ultimi anni unita a scelte personali o imprenditoriali errate o non adeguatamente ponderate, si sono venute a trovare pesantemente indebitate senza via di soluzione. Ritengo, in linea generale che la soluzione ci sia sempre e che debba essere ricercata e trovata con l’ausilio, la competenza e la determinazione del giusto professionista.

In questo angolo di informazione giuridica voglio contribuire a diffondere, ad uso e consumo di chiunque ne abbia necessità, nozioni che possono essere concretamente utili, ancorché da approfondire, poiché ho la ferma convinzione che solo la conoscenza possa rendere liberi ciascuno di noi di scegliere la strada da seguire per il proprio percorso di vita. 

In relazione all’argomento trattato, quindi, vi indico, senza pretesa di esaustività, che in Italia é stata promulgata il 27 gennaio del 2012 la legge n. 3 (c.d. Concordato salva-famiglie o legge salva-suicidi) sul sovraindebitamento che consente ai privati, ai liberi professionisti, ai pensionati, ai piccoli imprenditori o piccole società artigiane, ma non anche agli imprenditori che sono soggetti al fallimento e che possono accedere ad altre procedure per evitarlo, di liberarsi definitivamente dai debiti attraverso la procedura di esdebitamento-esdebitazione.

Prima di questa normativa non esisteva nel nostro ordinamento per i soggetti non fallibili la possibilità di affrontare in modo alternativo la propria insolvenza civile.

Quale la ratio sottesa a questa normativa?
Certamente quella di consentire al soggetto, fortemente indebitato e incapace di affrontare con il proprio reddito e patrimonio la grave situazione economica e personale, una via di uscita dignitosa e un ripartire da zero senza una zavorra sproporzionata.

Quindi no ai debiti usurari per pagare i debiti pregressi, no ai gesti estremi, come purtroppo occorsi in passato anche in Veneto. 

In questo senso la legge 3 del 2012 prevede 3 procedure: il piano del consumatore o l’accordo di ristrutturazione dei debiti o la procedura di liquidazione del patrimonio.

La prima si rivolge esclusivamente al privato consumatore (no imprenditori, no professionisti), mentre la seconda può essere presentata da enti e imprese non fallibili.

In entrambi i casi il debitore può proporre un pagamento a stralcio e rateale del proprio debito con anche la cessione di una parte del suo patrimonio (se ce l’ha) che deve essere approvato e omologato dal Giudice.

Tuttavia nella prima procedura non è necessario ottenere l’accordo dei creditori mentre nella seconda occorre trovare l’accordo di almeno il 60% dei creditori.

La terza procedura può essere proposta sia dal privato che dal soggetto non fallibile e consiste nel mettere a disposizione dei creditori tutto il proprio patrimonio. Il patrimonio verrà quindi messo in vendita (con diverse esclusioni di legge: per esempio i crediti di carattere alimentare o di mantenimento) per pagare pro-quota i debiti, tramite il liquidatore nominato dal Tribunale. 

Dove deve essere avviata la procedura? quali i tempi?
La procedura si avvia presso il Tribunale competente che è quello di residenza del debitore. A seguito dell’istanza il Tribunale fisserà entro 60 giorni l’udienza. In ogni caso la procedura dovrà essere definita entro sei mesi dal deposito del piano da parte del sovraindebitato.

Cosa può fare e deve fare il debitore se la sua istanza viene accolta dal Tribunale? 
P
uò accedere all’esdebitazione; bloccare gli atti esecutivi; evitare il pignoramento dei propri beni; ristrutturare i propri debiti pagando una rata adeguata ai propri redditi.

Quale il beneficio immediato goduta dal debitore se l’istanza viene accolta? 
L’accoglimento comporta il blocco di ogni atto esecutivo e la sospensione degli interessi.

Quali i benefici in generale a seguito dell’ammissione della procedura di esdebitamento?

Per il debitore: Da un lato la riduzione del debito in base alle proprie disponibilità economiche e dall’altra un pagamento dilazionato.

Per il creditore: recuperare una percentuale più bassa del proprio credito piuttosto che perderlo interamente.

A seguito dell’omologazione da parte del Tribunale del programma di sdebitamento presentato il debitore dovrà porlo in esecuzione.

In ordine ai costi si precisa che gli stessi sono abbastanza contenuti e che l’assistenza di un professionista non è obbligatoria anche se preferibile.

 

Fulvia Fois

Avvocato 

dirittoetutela3.0@gmail.com

22 ottobre 2017


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