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Infastiditi dalla videosorveglianza del vicino? Ecco cosa fare

Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlare con voi di un argomento davvero interessante, che riguarda uno dei nostri diritti più preziosi, ovvero la nostra privacy.

Installare telecamere di videosorveglianza, lo sappiamo, è ormai una vera e propria necessità e grazie a strumenti sempre nuovi, mettere in sicurezza e controllare la propria abitazione è diventata una possibilità sempre più accessibile e diffusa.

Quasi tutte le abitazioni, oramai dispongono di sistemi di videosorveglianza che, però, possono diventare fonte di contrasti e litigi.

Pensiamo al caso in cui l’obiettivo della telecamera del vicino inquadra, anche solo parzialmente, la nostra abitazione.

Il vicino può riprendere il nostro giardino, la nostra porta d’ingresso o addirittura la finestra della nostra camera da letto?

È una situazione più comune di quanto si pensi, ma cosa dice la legge al riguardo?

Nel nostro Paese, l’installazione di impianti o telecamere di sorveglianza deve avvenire nel rispetto della privacy altrui, secondo le disposizioni del Regolamento Europeo sulla Privacy (GDPR) e dalle Linee Guida del Garante per la Protezione dei Dati Personali, i quali sanciscono che è lecito riprendere solo le aree di propria esclusiva pertinenza, come ad esempio il viale d’accesso alla propria abitazione, la porta d’ingresso alla stessa o il giardino di pertinenza.

Quello che non è possibile fare, invece, è riprendere spazi di proprietà altrui (ad esempio, puntare la videocamera sulla porta del vicino o su una finestra della sua abitazione), spazi comuni (come l’androne del palazzo condominiale) e spazi pubblici.

In quest’ultimo caso, ad esempio se la videocamera riprende una porzione della strada pubblica, è necessario apporre una segnaletica chiara e visibile che informi della presenza dell’impianto di videosorveglianza e del titolare del trattamento dei dati.

Ciò premesso, nel caso in cui le riprese violino la privacy e la riservatezza altrui, le stesse sono da considerarsi illecite, potendo addirittura sfociare in condotte penalmente rilevanti.

Ad esempio, sela telecamera del vicino è posizionata in modo tale da inquadrare in maniera fissa e continuativa il nostro giardino, il balcone, le finestre o l’ingresso della nostra abitazione, senza un ragionevole motivo di sicurezza per la sua proprietà, può configurarsi il reato di molestia p. e p. ex art. 660 c.p. o il reato di interferenze illecite nella vita privata p. e p. ex art. 615-ter c.p.

Ma cosa are se si è vittima di una ripresa illecita?

Per prima cosa può essere utile chiedere informalmente al vicino di dare una diversa angolazione alla telecamera.

Se ciò non dovesse bastare, allora si potrebbe valutare di inviare, con l’aiuto di un professionista, una diffida formale alla rimozione della telecamera, con l’avviso che in caso di inottemperanza, si procederà a tutelare le proprie ragioni in tutte le opportune sedi.

Qualora anche questo tentativo si rivelasse insufficiente, sarà possibile presentare un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali e valutare eventuali azioni legali, chiedendola rimozione o la modifica dell’impianto e l’eventuale risarcimento del danno, oppure, qualora ne sussistano i presupposti, sporgendo formale denuncia-querela in sede penale.

In quest’ultimo caso, prima di agire, è importante documentare adeguatamente la situazione, ad esempio fotografando l’impianto e la posizione delle telecamere ivi presenti e individuando possibili testimoni.

COSA NE PENSO IO?

Il confine tra la tutela della propria sicurezza e il rispetto della privacy e della riservatezza altrui è molto labile e può spesso essere violato, anche inavvertitamente.

Per questo, sapere come comportarsi e conoscere i propri diritti è fondamentale per agire con consapevolezza e tutelarsi.

Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.

Avv. Fulvia Fois



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