LUDOPATIA: tutti i sintomi per riconoscerla e per tutelarsi legalmente dalla rovina economica
Ludopatia: tutti i sintomi per riconoscerla e per tutelarsi legalmente dalla rovina economica
DIRITTO E TUTELA 3.0 La rubrica legale di RovigoOggi.it a cura dell’avvocato Fulvia Fois #legalfois22. In questo articolo: come tutelare il patrimonio di famiglia se c’è un componente vittima del gioco d'azzardo
Il gioco d’azzardo e la ludopatia sono sempre più diffuse. Una malattia comportamentale in grado di mettere a repentaglio la coesione della famiglia e il patrimonio. Ecco cosa fare dal punto di vista legale se c’è un componente in famiglia che ne è affetto. Tutelare il patrimonio di tutta la famiglia si può, basta consultare un legale. L’avvocato Fulvia Fois si occupa prevalentemente di diritto penale, diritto di famiglia e diritto societario, patrocinante in Cassazione, mette a disposizione dei lettori di RovigoOggi.it le proprie competenze attraverso la rubrica: Diritto e tutela in formato 3.0.
Per le vostre domande scrivete a dirittoetutela3.0@gmail.com
E’ un fenomeno sociale in netto aumento, anche perché inversamente proporzionale alla crisi economica, infatti più le famiglie diventano povere e più aumenta la percentuale di chi gioca d’azzardo.
La ludopatia però é anche una vera e propria malattia comportamentale (così definita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), che rende incapaci le persone, in tutto o in parte (il che nella sostanza si equivale), di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo sia consapevole delle gravi conseguenze delle sue azioni.
Questo malattia genera dipendenza tanto da avere per molti tratti una stretta correlazione con la tossicodipendenza. Ma quali sono i 10 sintomi principali in base ai quali possiamo arrivare a sostenere che un giocatore è affetto da ludopatia?
In linea generale le linee guida sull’argomento ritengono che quando ricorrono almeno 5 dei sintomi e segnali che sono sotto elencati si può ritenere che il soggetto sia affetto, seppur con intensità diverse, da ludopatia:
- ha un costante PENSIERO OSSESSIVO DEL GIOCO, cioè ci pensa continuamente in tutti i momenti della giornata, rivive tutte le esperienze trascorse di gioco, ianifica la prossima giocata escogitando il modo per procurarsi il denaro, nonostante sia determinato ad astenersi;
- GIOCA SOMME DI DENARO SEMPRE MAGGIORI rincorrendo le proprie perdite: dopo aver perso al gioco torna nei giorni seguenti e rigioca;
- NEGA DI ESSERE DIPENDENTE DAL GIOCO;
- TENTA DI RIDURRE, CONTROLLARE O INTERROMPERE IL GIOCO, ma non ci riesce;
- MENTE alla propria famiglia, al terapeuta, agli amici per nascondere di avere giocato e l'entità del denaro speso;
- E’ IRREQUIETO e IRRITABILE quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo e vive un FORTE SENSO DI COLPA quando perde grosse cifre o si indebita;
- USA IL GIOCO PER SFUGGIRE sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione;
- COMMETTE REATI come il furto ad esempio dei gioielli di famiglia o l’appropriazione indebita o la falsificazione per procurarsi i soldi per giocare;
- METTE A REPENTAGLIO o PERDE una relazione sentimentale, il lavoro, oppure opportunità scolastiche;
- crede nell’OPERAZIONE SALVATAGGIO per alleviare la sua situazione economica grazie all’aiuto di terze persone.
Ma di quale aiuto ha bisogno un ludopatico e la sua famiglia? Quali i rimedi legali da porre in essere prima che la persona dissipi tutto il suo patrimonio?
Oltre a un valido supporto psicologico la persona priva in tutto o in parte di autonomia per effetto della ludopatia e che si trova nell’impossibilità, anche parziale o per un periodo limitato, di provvedere ai propri interessi, ha diritto di essere coadiuvata da un amministratore di sostegno (ex art. 404 c.c.), che non la priva totalmente della propria capacità giuridica.
Chi può essere nominato amministratore di sostegno?
Questo A.D.S. (amministratore di sostegno) può essere nominato all’interno dei membri della propria famiglia.
Chi può presentare il ricorso per la nomina dell’amministratore di sostegno?
La domanda può essere presentata dall’interessato ma anche dal coniuge, dalla persona stabilmente convivente, dai parenti entro il quarto grado (genitori, figli, fratelli o sorelle, nonni, zii, prozii, nipoti, cugini), dagli affini entro il secondo grado (cognati, suoceri, generi, nuore), ect.
Chi sostiene le spese legali?
Se volete avviare il percorso legale di amministrazione di sostegno lo Stato potrà sostenere le spese se ricorreranno i presupposti di legge.
E’ opportuno rivolgersi ad un legale.