Truffe telefoniche: come riconoscerle e come difendersi?
Care lettrici e cari lettori, questa settimana voglio parlarvi di un argomento davvero preoccupante che riguarda un fenomeno in costante aumento, ovvero le truffe telefoniche.
Sempre più spesso, capita di ricevere telefonate da numeri che non abbiamo salvato in rubrica o, peggio, da numeri che sembrano appartenere alla nostra Banca o alle Forze dell’Ordine ma dietro ai quali, in realtà, si nascondono veri e propri malfattori.
A fronte di telefonate “sospette” le reazioni possono essere le più diverse: c’è chi semplicemente non risponde, chi digita il numero di telefono sui motori di ricerca per vedere a chi appartiene e chi, invece, solo in un secondo momento prova a ricontattare chi lo ha chiamato.
Ma cosa succede, invece, se chi riceve la chiamata decide di rispondere?
Innanzitutto, dobbiamo tenere a mente che ormai le truffe telefoniche stanno diventando sempre più sofisticate e articolate.
Oggi, infatti, i truffatori non si limitano a spacciarsi per operatori di luce e gas, ma arrivano ad inscenare situazioni e ad interpretare personaggi sempre nuovi.
Di recente i truffatori sono arrivati addirittura a contattare le proprie vittime replicando numeri telefonici degli uffici della Polizia Postale e spacciandosi per membri delle Forze dell’Ordine.
Per ottenere la fiducia della propria vittima, il truffatore la invita a verificare, tramite una ricerca su internet, la corrispondenza del numero da cui chiama con quello indicato sul sito della Polizia Postale e il gioco è fatto.
La parola d’ordine del modus operandi dei truffatori telefonici è: emergenza.
Una volta “adescata” la vittima che risponde al telefono, i truffatori, spesso spacciandosi per appartenenti alle Forze dell’Ordine, raccontano al povero malcapitato che un suo caro ha avuto un grave incidente o che è stato arrestato e che per “risolvere” la situazione è necessario effettuare bonifici istantanei su conti correnti dagli stessi indicati.
Non solo.
Tra le variegate scuse utilizzate dai malfattori per ottenere indebitamente denaro vi è anche quella della violazione del conto corrente.
Accade infatti che la vittima della truffa telefonica si senta dire che è stato effettuato un bonifico non autorizzato sul proprio conto corrente e che per “bloccare” l’operazione è necessario bonificare una certa somma su un conto dagli stessi indicato.
Presa dal panico la vittima – spesso una persona anziana – si precipita a bonificare le somme indicate, operazione a seguito della quale prova a ricontattarela persona che le ha detto di agire in tal senso ma che, ovviamente, dopo aver ricevuto le somme richieste, si rende irreperibile.
Solo allora la vittima si rende conto di essere stata truffata.
Cosa fare, dunque, per tutelarsi e non cadere in inganno?
La prima cosa da tenere a mente è che le Forze dell’Ordine non chiedono mai denaro per risolvere le emergenze: nel caso in cui riceviate una telefonata avente le caratteristiche di quelle sopra descritte, la prima cosa da fare è non assecondare le richieste del proprio interlocutore, riagganciare e segnalare immediatamente l’accaduto alla Polizia Postale o contattando il 112.
Oltre a ciò, una buona accortezza è quella di non rispondere a numeri di telefono sconosciuti, nemmeno nel caso in cui dovessero chiamare più volte e insistentemente.
COSA NE PENSO IO?
Credo che quello delle truffe telefoniche sia un fenomeno subdolo e particolarmente insidioso proprio per le sempre nuove modalità con cui viene attuato, oltre che per la difficoltà che la persona truffata può avere nel recuperare le somme perdute.
Ecco, allora, che tenersi costantemente aggiornati e informati in merito, consultando le pagine istituzionali della Polizia di Stato e dei Carabinieri risulta essere essenziale per evitare spiacevoli inconvenienti.
Questa è una rubrica di informazione e divulgazione giuridica che ha il solo scopo di voler contribuire a livello sociale alla conoscenza dei propri diritti in quanto è mia convinzione che solo così è possibile tutelarli efficacemente dal punto di vista legale.
Se avete delle domande o volete propormi un argomento di cui parlare, potete farlo scrivendomi all’indirizzo e-mail dirittoetutela3.0@gmail.com o compilando il form che trovate sul sito www.studiolegalefois.com.?????
Avv. Fulvia Fois